Rapporti tra istituzioni attraverso interlocutori certi

RAPPORTI TRA ISTITUZIONI ATTRAVERSO INTERLOCUTORI CERTI

di Enzo Delvecchio – Responsabile delle Relazioni Istituzionali SIT (Società Italiana di Telemedicina)

 

La mancata istituzione/conferma di un Ministero all’Innovazione tecnologica e alla transizione digitale nel nuovo Governo Meloni, continua ad alimentare dibattito. Sul sito del Dipartimento per la trasformazione digitale, campeggia ancora a caratteri chiari quella che è (era?) la sua mission: “Vogliamo promuovere l’innovazione, la digitalizzazione dei servizi pubblici, l’adozione delle nuove tecnologie, mettendo al centro le persone, le comunità, i territori, e basando il nostro lavoro sulla collaborazione tra il pubblico e il privato, in Italia e all’estero.”

Una scelta che sta continuando ad alimentare dubbi poiché molti non ne comprendono fino in fondo le ragioni, tanto più se si tiene conto che il PNRR ha destinato alla transizione digitale circa il 27% dei suoi fondi, ben 14 miliardi di euro. Se così è, si dedurrebbe che sotto una regia centralizzata della Presidenza del Consiglio, vi sarà una connessione trasversale e orizzontale tra i vari Ministeri. Bene, una nuova prospettiva da cui partire e dalla quale poter trarre spunti positivi. Società come la nostra SIT – che si muovono nell’alveo della ricerca medico-scientifica promuovendo attività di ricerca, sviluppo, formazione, finalizzate anche a favorire la crescita culturale e la sinergia tra  medici, operatori sanitari ed esperti, al fine di migliorare la qualità di vita dei Cittadini – hanno bisogno di riferimenti ed interlocuzioni certe.

La spesa sanitaria in Italia cuba circa il 7% del PIL, la pandemia (non ancora lasciata alle spalle) ha evidenziato numerosi nervi scoperti e il SSN italiano è ancora uno dei più arcaici dal punto di vista dell’innovazione. Ecco perché la sanità digitale, la telemedicina, la connessione tra ospedali e territorio, la medicina di prossimità, la riduzione delle liste d’attesa, la gestione delle cronicità e molto altro devono essere il perno principale di un dibattito intrapreso tra interlocutori certi. Il nostro contributo scientifico, frutto della grande esperienza di tanti professionisti che senza scopo di lucro continueranno ad offrire al Paese, ha bisogno innanzitutto di avere certezze e fiducia in coloro che detengono il potere decisionale.

Se è così, allora ben venga una gestione delle risorse del PNRR suddivisa per Ministeri di competenza. Sapere che il Ministero della Salute – magari assegnando un delega ad hoc sulla sanità digitale – insieme a tanti altri organismi intermedi si farà carico di coordinare la spesa, gli investimenti e gli interventi in materia, ci pone nella condizione di interfacciarci con più serenità ed efficacia nei confronti delle imminenti sfide che ci attendono.

Noi siamo pronti a fare rete, a creare sistema, a consolidare relazioni istituzionali con tutti coloro che hanno il dovere di dare risposte serie ai bisogni del Paese. Facciamolo bene e meglio. Facciamolo presto.