Risultati e prospettive: il Congresso Internazionale SIT, nel racconto dei protagonisti.

Alicja Warmusz, Senior Business Solution Manager e-Health, ci ha dedicato una piacevole riflessione e offerto l’occasione di ascoltare le impressioni di una multinazionale che da alcuni anni è molto attiva e ben voluta in Italia.
Comarch è stata tra i protagonisti dell’evento, con una postazione nell’area espositiva e una relazione scientifica incentrata sulle soluzioni proposte in Italia. Ci piacerebbe iniziare questa riflessione con il vostro racconto della prima “International Bologna Consensus Assembly” dello scorso 10 e 11 marzo.

 

Siamo davvero felici di aver partecipato all’evento “International Bologna Consensus Assembly”. I temi trattati sono di assoluta importanza sia dal punto di vista strategico per le singole aziende così come per tutto il paese.
È proprio grazie a eventi come questo che possiamo dare voce alle nostre idee e cercare di delineare, insieme agli enti erogatori, proposte per realizzare progetti innovativi che possono dimostrare il vero valore della Telemedicina nella prevenzione, diagnosi e cura.

Quali sono i vostri suggerimenti sulle tematiche da sviluppare e approfondire dalla Società Italiana di Telemedicina e dalle altre Società Scientifiche nella prossima edizione del Congresso?

 

Sicuramente i temi principali saranno ancora una volta incentrati sui cambiamenti relativi al PNRR. È di fondamentale importanza fare il punto della situazione a pochi mesi da alcune scadenze importanti. Penso che potrebbe essere il momento giusto per tirare alcune somme e vedere quali lezioni abbiamo imparato a distanza di una anno.
Un altro tema fondamentale sarà sicuramente l’Intelligenza Artificiale. Bisognerà rispondere alle domande di quando, come e dove utilizzarla nel mondo della sanità digitale.

 

Voi siete un’azienda globale, con sedi in tutti i Continenti ed una visione internazionale sin dalla nascita. Come affrontate la sfida della Medicina Digitale e dell’approccio alle nuove tecnologie nel contesto della politica sanitaria in Italia e nel contesto europeo?

 

Comarch è una software house multinazionale con la missione di supportare le aziende nel percorso di trasformazione digitale, fornendo software proprietario, consulenza, e servizi di messa a punto e integrazione.
In ambito healthcare, da più di 10 anni forniamo soluzioni digitali per aiutare il personale sanitario a migliorare la qualità delle cure dei pazienti.
Il know-how di Comarch in ambito healthcare parte dall’esperienza diretta della gestione di iMed24, la nostra clinica polispecialistica e centrale operativa di telemonitoraggio. In iMed24 testiamo e portiamo valore alle nostre soluzioni prima che queste vengano proposte al mercato globale.

In conclusione, ci racconti quali sono i vostri piani di sviluppo strategico. Quali segmenti e quali azioni prioritarie vi vedranno protagonisti nei prossimi 12 mesi?

 

Crediamo fortemente che il 2023 è un anno fondamentale per adeguamenti legislativi e regolatori in Italia. Questo significa però che bisogna muoversi adesso. Sappiamo quanto è lungo il processo della trasformazione digitale: dall’identificazione dei bisogni alla messa in opera del progetto, passando dalla sperimentazione e la validazione del nuovo modello operativo.
In Comarch abbiamo deciso di aiutare i nostri clienti in tutte le fasi della progettazione, testing e validazione, aiutando le aziende a definire sin da subito KPI chiari e in grado di definire la chiave del successo.
Nel frattempo stiamo sviluppando nuove soluzioni soprattutto in ambito cardiologico e per la diagnosi delle apnee notturne. Entrambi con una forte componente di Intelligenza Artificiale in grado di supportare al meglio il personale sanitario.

Emozioni e prospettive: il Congresso Internazionale SIT un mese dopo, nel racconto dei protagonisti.

Abbiamo raggiunto Cardio On Line Europe e il suo Direttore Generale, Claudio Lopriore, per ascoltare le impressioni e i suggerimenti da parte dei protagonisti dell’evento.

Dottor Lopriore, ci racconti le Vostre sensazioni e i momenti più significativi della Vostra esperienza alla prima International Bologna Consensus Assembly

Gentilissimo dottor Luciani, carissimo Eugenio, è difficile descrivere in poche righe le sensazioni che il primo Congresso internazionale SIT ha suscitato in me. E la risposta è implicita nella grandissima partecipazione, nel panel degli argomenti trattati, nelle tavole rotonde intrise non solo di cultura ma anche di innumerevoli spunti di riflessione. L’organizzazione è stata pressocché perfetta, ottima la logistica e la distribuzione degli espositori; la location, unitamente alla qualità dei servizi resi da Avenue Media, sono indubbiamente state all’altezza delle aspettative. Infine, questo Congresso mi ha dato la possibilità di conoscere (finalmente in presenza) tante persone e di incontrare numerosi professionisti, tra i quali proprio lei Eugenio. Vuol conoscere uno dei momenti più significativi? Senza ombra di dubbio c’è stato l’attimo in cui, in qualità di rappresentante del Comitato d’Onore della SIT, sono stato invitato sul palco dal Professor Gaddi, insieme al Dottor Maurizio Cipolla, all’Avvocato Chiara Rabbito e ad altri importanti luminari. Nel momento in cui ho dovuto tirar fuori le parole per i ringraziamenti, non ho saputo tener freno alle emozioni che trasudavano dal cuore ancor prima che dalle labbra. Raccontare, negli attimi che ho avuto a disposizione, la storia della mia Azienda e del perché in quel momento fossi lì, è stato suggestivo ed a tratti toccante anche per me che ascoltavo le mie stesse parole. Questo Congresso SIT mi ha personalmente donato tanto.

Quali sono i temi che ha sentito più diffusi e quali invece secondo Lei potranno essere meglio approfonditi in futuro da SIT?

I temi più diffusi ascoltati e di cui ho avuto il piacere di assistere alla presentazione di slides sono quelli strettamente connessi alla Telemedicina, quella erogata nel senso più etimologico della parola: senza andare lontano, la stessa telemedicina che ho la presunzione di gestire da più di un quarto di secolo. In realtà, e non vuole essere una critica ma un input per approfondimenti, c’è una cosa che vorrei dirle nella sua qualità di co-leader nella programmazione del Congresso: forse c’è stata una multidisciplinarità di argomenti uno più importante dell’altro, convogliati però in un intervallo temporale forse troppo ristretto: difficile partecipare, fatto salvo il dono dell’ubiquità a me certamente non riservato, in più sale contemporaneamente per non “perdere” nozioni di estremo interesse. Auspico davvero venga proposta una cineteca contenente tutti gli interventi, magari multimediale visto che parliamo di SIT con tanti link ai relatori ed alle loro presentazioni. Si è parlato di Telemedicina, esplosa in devices, AI, diritto giuridico, antropologico, etico e tanto altro. Mi sta domandando cosa andrebbe approfondito in futuro da SIT? Beh, direi tutto, ma in modo più lineare e temporalmente tangibile. La Telemedicina non è più un ausilio a disposizione del cosmo sanitario, piuttosto è divenuta un must imprescindibile non più a solo supporto del medico o dell’operatore sanitario, bensì a completamento di ogni disciplina “colpita” dalla perentoria progressione tecnologica ed informatica.

A proposito di Tele-Farmacia, come Cardio On Line Europe affianca i professionisti e quali servizi proponete?

Cardio On Line Europe nasce nel 1996 con la mission di diffondere la Telemedicina. Nel Giugno 2002 organizza il primo convegno con una cooperativa di farmacisti incorporata qualche anno fa da una delle più grandi Cooperative italiane, il cui titolo era “La Farmacia dei Servizi”. Ha capito bene Eugenio, la stessa sequenza di parole poi ripresa anni dopo da Federfarma per “coniare” e siglare l’emblema di un sistema futuristico da presentare alle Farmacie ma che noi praticavamo già da anni. Nel 2004 abbiamo realizzato una Centrale operativa di Telemedicina fisicamente presidiata da tecnici e cardiologi 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno. Siamo certificati ISO9001, ISO27001, ISO22301 ed abbiamo sistemi elettrici, telefonici ed informatici ridondati su tre livelli di sicurezza… Disaster recovery, full compliance con i Regolamenti Europei (p.e. 679/2016 – GDPR, 910/2014 – eIDAS), omogeneità di refertazione, integrazione con il sistema TS e piattaforme già pronte ad alimentare il FSE, costituiscono solo alcune delle peculiarità dell’Azienda che mi onoro dirigere. I nostri Clienti coprono l’arco della sanità a 360 gradi, abbiamo annoverato per 11 anni il 118 della Regione Puglia, mentre oggi eroghiamo servizi di refertazione esami nelle modalità di telemedicina a Marina Militare italiana, Aeronautica Militare italiana, Leonardo, istituti penitenziari, case di cura, case di riposo, poliambulatori, MMG e, core business, le farmacie. Negli anni abbiamo maturato know-how e background tali da affiancare i farmacisti (ma non solo loro) nella gestione di situazioni di normalità, ma anche in momenti in cui la sintomatologia dei pazienti è correlabile all’emergenza urgenza. Perché oggi in farmacia ci si reca anche per questo… Sa Eugenio, la farmacia, vuoi per la fiducia che il cliente/paziente nutre nei confronti del farmacista, vuoi per la sua capillarità sul territorio ed il suo essere la prima interfaccia tra un sistema sanitario ormai al collasso e la salute del cittadino, sarà sempre più un punto di riferimento, vedi quanto contenuto nel D.M.77 e del suo imminente e progressivo applicamento. Alle farmacie noi offriamo servizi di Telemedicina nella accezione più pura del termine, erogando loro il servizio di Telecardiologia, fruibile 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, con l’esecuzione di elettrocardiogrammi, refertati in tempo reale con consulenza cardiologica “on line”, Holter pressori refertati in 45 minuti dall’arrivo tutti i giorni dell’anno e Holter cardiaci, refertati in un tempo massimo di 48 ore dalla ricezione. Spinti dalle costanti richieste dei nostri Clienti, abbiamo esteso il portfolio dei servizi ampliando l’offerta con l’introduzione di nuovi servizi quali spirometria, screening OSAS e monitoraggi cardio respiratori. A breve partiremo con ecografie polmonari per la valutazione dei danni provocati dal COVID. Ciò a cui ambiamo non è verticalizzare ogni servizio, ma performare ed erogare ciò che sappiamo fare al meglio delle nostre possibilità.

Medicina Digitale: come vinciamo la sfida posta dall’evoluzione del contesto italiano ed europeo per la politica sanitaria?

Sappiamo bene che la Medicina Digitale comprende software e prodotti hardware basati su prove cliniche di efficacia, intesi a realizzare misure ed interventi a favore della salute umana. Il termine “Digital Health”, riferito all’applicazione di tecnologie digitali ed alla gestione della salute e dei processi che la interessano, viene in genere utilizzato come termine comprensivo di tutte le tecnologie, per tale motivo spesso percepito come vago e potenzialmente confondente. Come vinciamo la sfida posta da questa evoluzione per la politica sanitaria? Beh, prima di tutto io partirei dalla rivisitazione di un nuovo metodico approccio culturale tra i vari soggetti coinvolti nell’ecosistema digitale. In secondo luogo metterei attorno allo stesso tavolo chi deve preoccuparsi degli aspetti legislativi e normativi che interconnettono la teoria alla pratica, specialmente quando gli ambiti sono eterogenei tra loro. I tempi sono maturi e va evidenziato che la telemedicina si va evolvendo in maniera molto rapida e che si sta trasformando in sanità digitale e virtuale: i vantaggi sono prontamente comprensibili (non solo sul piano economico) per la possibilità di modificare l’approccio alla diagnosi e alla cura delle malattie. Usare gli strumenti della telemedicina per sviluppare un sistema di sanità virtuale e digitale può essere una via per ottimizzare e rendere più efficiente, ad esempio, la prassi delle visite mediche di routine, primo perché si possono ridurre i costi degli spostamenti fisici dei pazienti e poi perché si può arrivare ad un sistema di monitoraggio del paziente personalizzato e continuo. Inoltre, la crescente gamma di variabili sanitarie tracciate dai dispositivi wearable, può portare a grandi cambiamenti nella prevenzione di disturbi cronici come, giusto per rimanere in tema, le malattie cardiache. La misurazione continua permetterà di stabilire quali sono gli schemi normali per un individuo per quanto riguarda frequenza cardiaca e respirazione. E questo aiuterà (direttamente ed indirettamente) gli utilizzatori ed i loro medici a riconoscere in anticipo importanti deviazioni nello stile di vita, prima che si sviluppi una malattia. Rivoluzione! Ma convincere i pazienti al cambiamento non sarà facile e, per come la immagino io, la vera transizione digitale la si avrà nel prossimo futuro, proprio nel momento in cui i giovani di oggi saranno gli anziani di domani. Ci vorrà ancora un salto generazionale per consentire non solo la consapevolezza di aver aderito al cambiamento, ma di accettare che AI e ML siano parti integranti della quotidianità.

foto CARDIO ON LINE EUROPE

intermed

INTERMED: intervista al Dott. Mauro Comotti

Dottor Comotti, vorrei che ci presentasse la sua azienda. Come nasce Intermed e quali sono i Vostri target principali?

INTERMED nasce nel 1996 da un’idea dei soci fondatori che già operavano nella distribuzione nazionale dei dispositivi medici. L’azienda sin dall’inizio della propria attività si è focalizzata nei principali segmenti di mercato della sanità.

Il nostro vasto catalogo di prodotti ci ha consentito di essere una tra le aziende di riferimento del settore in ambito medico ospedaliero, in orto-sanitaria e in farmacia.

Recentemente, anche grazie agli sviluppi della Medicina Digitale, INTERMED si è orientata verso la distribuzione di prodotti e servizi attinenti a questa nuova frontiera della medicina, implementando il range delle proprie soluzioni con un’attenzione particolare alle nuove tecnologie presenti nei sensori indossabili.

A tal proposito abbiamo, da oltre un anno, siglato un accordo di esclusiva per il territorio italiano con Biobeat, un’importante azienda israeliana che produce degli innovativi dispostivi medici indossabili, certificati CE e approvati FDA.

Qual è la sua visione strategica per la Medicina Digitale del futuro a breve e medio termine?

I contributi legati al PNRR dovrebbero finalmente facilitare il vero e proprio inizio della Medicina Digitale ma poi sarà necessario continuare in questo percorso e migliorare le procedure di cura dei pazienti, per non sprecare quanto di buono è stato fatto.

La tecnologia attuale è in grado di aiutare molto la medicina basata sull’evidenza e consentirà di sviluppare, attraverso l’Intelligenza Artificiale, la Medicina Predittiva e di Precisione che sarà il vero e proprio traguardo a cui si dovrà ambire per perfezionare le cure evitando costose nuove ospedalizzazioni specialmente dei pazienti con patologie croniche.

E’ inoltre importante sottolineare i ruoli del medico, del personale infermieristico e dei case managers che dovranno conoscere e sfruttare al meglio la Salute Connessa integrando le loro conoscenze e competenze medico scientifiche con un nuovo modus operandi.

È stato un piacere avere Intermed tra i nostri partner. Ci racconti le Vostre sensazioni e i momenti più significativi della Vostra esperienza alla prima International Bologna Consensus Assembly

Per INTERMED è stata la prima esperienza con la SIT ed è stata importante non solo per i contatti che stiamo sviluppando, ma anche per i temi trattati nelle aule dai relatori presenti, che ci aiuteranno a comprendere meglio la trasformazione digitale del nostro servizio sanitario e a incrementare la nostra conoscenza e il nostro portafoglio di soluzioni e servizi.

Quali sono i temi che ha sentito più diffusi e quali invece secondo Lei potranno essere meglio approfonditi in futuro da SIT?

Tra i tanti temi trattati da voi in modo approfondito, uno in particolare sta concentrando la nostra attenzione: la continuità assistenziale ovvero la gestione Ospedale/Territorio

A nostro avviso è un argomento delicato sul quale dovrà essere posta maggiore attenzione poiché è strettamente legato al concetto di Medicina Predittiva e Preventiva.

Riguardo i temi e i focus da approfondire in futuro da SIT, personalmente sono da sempre un sostenitore della collaborazione tra aziende e società medico-scientifiche.

Sono fermamente convinto che una stretta “liaison” tra le parti possa portare ad un accrescimento comune e generare contenuti innovativi negli eventi da voi organizzati, mantenendo elevata l’egida scientifica.

 

 

Comunicato Premiazione

A conclusione di una due giorni intensa, ricca di contributi scientifici di grande spessore e rilievo internazionale, si è svolta sabato 11 la tanto attesa cerimonia di chiusura della prima International Consensus Assembly on Telemedicine promossa da SIT e che ha riscosso il meritato successo, superando ogni più rosea attesa per affluenza di ospiti registrati, per adesione di relatori di prestigio che hanno dibattuto temi di valore strategico per la Salute e per la organizzazione del Sistema Sanitario, ma anche per valori etici, giuridici, clinici, tecnologici che si sono espressi in dibattiti e relazioni di altissimo valore scientifico e morale.

Il Congresso, incentrato su alcuni momenti cardine e su una qualità elevatissima di contenuti e relazioni, è stato arricchito dal messaggio augurale e dalla partecipazione delle massime Autorità religiose, civili, politiche, scientifiche italiane e internazionali.

Il Congresso è stato progettato con un focus prioritario sulla Ratio Ethica e Ratio Technica e nella visione del Presidente del Congresso e del Comitato scientifico tutto, è sempre stato forte il desiderio di creare una reale opportunità di crescita per le giovani leve del mondo della Ricerca e dello Sviluppo nel settore della Sanità Digitale.

SIT ha per questo curato una ricchissima sezione dedicata alle Free Communications dedicate a tre categorie afferenti il mondo delle Medical Sciences, delle Human Sciences e della Health Tech.

Sono stati ricevuti decine di elaborati; essi sono stati valutati in cieco da tre distinte commissioni composte da esperti con competenze multidisciplinari e coordinate dalla segreteria scientifica del Congresso.

Quasi cinquanta tra questi elaborati sono stati ammessi a relazionare oralmente in cinque distinte sessioni durante la due giornate di Congresso, alternandosi con le più prestigiose relazioni previste nelle stesse sale per le tematiche congressuali.

Con una formula innovativa di scambio di esperienze e competenze, sono state agevolate occasioni di incontro tra le tante aziende presenti, la comunità scientifica e i team informali di Ricerca partecipanti alle stesse Free Communications

Durante la cerimonia conclusiva, il Professor Antonio V. Gaddi, affiancato dalla dott.ssa Alessandra Russo in rappresentanza della famiglia del compianto fondatore Gian Carmine Russo, del dott. Claudio Lopriore di Cardio On Line Europe in rappresentanza del Comitato d’Onore del Congresso, della prof.ssa Susanna Esposito dell’Università di Parma, dell’Avv. Paolo di Bugno in rappresentanza di Novamedica, azienda tra i main partner di SIT, ha conferito i premi stabiliti dalla valutazione degli Abstract.

La premiazione dei migliori elaborati come “Gian Carmine Russo Awards” per le Free Communications è stata effettuata dalla dottoressa Russo.

La premiazione per il “Novamedica Award” è stata affidata al presidente di Novamedica, Avvocato Paolo Di Bugno, che ha parlato della volontà dell’azienda di sviluppare insieme con il gruppo di ricerca selezionato una collaborazione fattiva mettendo da una parte a disposizione una borsa di studio per il master ARTE in Intelligenza Artificiale in Sanità creato dall’Università di Parma e – dall’altra – realizzando una sperimentazione concreta all’interno delle strutture e con affiancamento delle risorse della stessa Novamedica e della startup Medicalverso appena creata. È stato proiettato un breve video di presentazione della stessa azienda che ha voluto così presentarsi all’intera comunità di SIT in modo ufficiale.

È stata infine consegnata dallo stesso Presidente Gaddi una medaglia per la menzione speciale alla Dottoressa Cristina Cenci in rappresentanza del gruppo di lavoro “Patients Narrative telemonitoring”, presente tra quelli meritevoli di menzione speciale.

 

Sono stati premiati per i Gian Carmine Russo Awards i seguenti lavori:

The Telecardiology Revolution : Cardiology emergency management within territorial hospital network. Eight years activity results

Autori: Giovanni Bisignani, Silvana De Bonis, Antonio Capristo

Ente di appartenenza: Department of Cardiology, Castrovillari and Rossano Hospital ASP Cosenza Italy *Clinical Engineering, ASP Cosenza, Italy

Telemedicine with mobile internet devices for innovative care of patients with epilepsy (TELE-EPIC_RCT) 

Autori: Martina Soldà1, Eleonora Matteo1, Marina Trivisano2, Barbara Mostacci1, Francesca Bisulli1, Cristina Filosomi2, Elisa Baldin1, Lidia di Vito1, Lorenzo Ferri1, Emanuel Raschi3, Nicola Pietrafusa2, Nicola Specchio2, Federico Vigevano2, Paolo Tinuper1, Luca Vignatelli1*, Laura Licchetta1*

Ente di appartenenza: IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, Italy

 

È stato premiato per il Novamedica Award il seguente lavoro

An innovative cloud-based solution for the screening of malnutrition, sarcopenia and dysphagia in older people

Autori: Riccardo Piccioli, Matteo Andreoli, Alessandro Annovi, Sabrina Belloi, Carlotta Galetti, Tiziana Landi, Daniela Viroli, Marco Domenicali

AFFILIAZIONE: 1) Mysurable2) CIRFOOD 3) Xelia 4) Department of Medical and Surgical Science (DIMEC) University of Bologna

 

Sono infine state conferite alcune menzioni speciali a lavori distintisi per la qualità della ricerca ed in particolare:

Patients Narrative Telemonitoring: A Digital Diary Applied to Oncological Clinical Practice to Personalize Patient Care (Results from Pilot Studies)

Autori: Cercato Maria Cecilia, Fabi Alessandra, Colella Elvira, Bertazzi Isabella, Giardina Barbara Giuseppa, Di Ridolfi Paolo, Mondati Mara, Petitti Patrizia, Ferraresi Virginia, Vari Sabrina, Onesti Concetta Elisa, Maggi Gabriella, Falthyn Wioletta, Terrenato Irene and Cenci Cristina.

AFFILIAZIONE: Digital Library «R. Maceratini», IRCCS Regina Elena National Cancer Institute, Rome, Italy.

ROLE OF TELEMEDICINE NETWORK PROVIDED BY PHARMACIES TO DETECT ELECTROCARDIOGRAPHIC CHANGES DESERVING CARDIOLOGICAL EVALUATION IN YOUNG PATIENTS

Autori: Francesco Fioretti, Gianbattista Bollani, Alessia Calzoni , Angelica Praderio, Maria Grazia De Angelis, Antonio Sammartino, Riccardo Maria Inciardi, Gianmarco Arabia, Fulvio Glisenti, Savina Nodari

AFFILIAZIONE: Section of Cardiovascular Diseases, Department of Medical and Surgical Specialties, Radiological Sciences and Public Health, Spedali Civili Hospital and University of Brescia, Brescia, Italy

Telemedicine: the experience of liver diseases clinic S.S. Filippo and Nicola hospital, Avezzano

Autori: Forte Pierpaolo, Fontana Antonella, Di Sarra Riccardo, Fracassi Giovanna, Fracasso Andrea, Ferrara Fabrizio Massimo, Balsano Clara

AFFILIAZIONE: a School of Emergency and Urgency Medicine, MESVA Department, University of L’Aquila, Piazzale Salvatore Tommasi 1, 67100, Coppito, L’Aquila, Italy.

Effectiveness of home monitoring mobile application on functional capacity and cardiac function in heart failure subjects: PROFITNESS project

Autori: Francesco Graniero, Mattia D’Alleva, Lucio Mos, Jacopo Stafuzza, Giacomo Ursella, Stefano Lazzer

AFFILIAZIONE: Physical Exercise Prescription Center, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, Gemona del Friuli, Italy; 2. Department of Medicine, University of Udine, Udine, Italy; 3. School of Sport Sciences, University of Udine, Udine, Italy.

PREGNANCY ANESTHESIOLOGICAL EVALUATION. THE USE OF AN HYBRID TELEMEDICINE PATH

Autori: Panizzi Matteo, Craca Michelangelo, Domenichetti Tania, Ferraro Carlotta, Compagnone Christian, Bignami Elena.

AFFILIAZIONE: Critical Care and Pain Medicine Division, Department of Medicine and Surgery, University of Parma

Parental love and food: a two-edged sword? Telemedicine to identify gender differences in the risk of developing hypertension in obese children

Autori: Poli M.L., Pergreffi M., Guicciardi C., D’Antonio L., Rodighiero E., Rosero Morales J., Barbieri F., Lodi E., Modena M.G.

AFFILIAZIONE: Centro P.A.S.C.I.A. – UNIMORE

SFIDE PER IL FUTURO: LA CRISI DELL’ECCELLENZA

SFIDE PER IL FUTURO: LA CRISI DELL’ECCELLENZA

Giorgio Noera

Cardiochirurgo, Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica

 

Una distinzione fondamentale tra i sistemi astratti e concreti è che i limiti di quelli astratti possono talvolta essere concettualmente individuati in spazi che non coincidono con quello fisico occupato dalle unità e relazioni dei sistemi concreti, mentre i limiti dei sistemi concreti sono sempre collocati in spazi che includono tutte le unità e relazioni interne di ogni sistema. La confusione tra concreto e astratto ha condotto a quella critica secondo cui l’astratto è logicamente privo di senso poiché non è possibile pensare alcunché che non possa essere considerato come sistema.

Tuttavia, l’ideografia può stabilire affermazioni particolari o fattuali ed enunciare proposizioni teoretiche di carattere generale. Quello che supporta questo approccio è la storia in quanto descrizione di eventi singoli e colti individualmente in una comprensione teoretica riferita ad un andamento a carattere generale.  Le radici profonde della cibernetica condividono questa capacità di analisi a cui corrispondiamo l’adattamento dei cambiamenti che si verificano nel vivere.

Il sistema dell’umano è lo spazio concettuale per perseguire particolari finalità e scopi con interazioni. La più importante è l’imprescindibile auto conservazione con i propri confini. Pertanto, collegherò l’eccellenza quale fattore del fare umano in un punto di geometria piana convergente nello spazio euclideo. In effetti questa insolita definizione è ciò che distingue il sapere della specie nelle coordinate spazio-temporali per la salvaguardia del futuro con limiti negli angoli di visuale. E ‘ovvio che le fluttuazioni contingenti sono a mezzo di adattamento, regolazione, coordinazione e integrazione con altri. Pertanto, lo spazio evolutivo nel suo complesso è un compromesso tra il sé e le funzioni collettive quali quelle ereditate. Ritornando alla storia, la filosofia dello sviluppo del pensiero occidentale è stato influenzato dalla logica e il sillogismo categorico aristotelico.

Nei secoli nell’ambito della Res pubblica, i portatori sofisti intellettualisti, hanno sempre tenuto presente la distinzione tra cittadini liberi, capaci di autogovernarsi e gli schiavi che erano invece incapaci, fino alla logica che il “più che governano” è l’antica e aristotelica “demagogia”. Questo vuole dire, che l’asimmetria logica tra democrazia e demagogia nel via-vai concettuale delle popolazioni è lo stato di fatto della sua storia, trasmessa linearmente per riprodurre il precedente come saldo. Se prendiamo in considerazione le rivoluzioni come vero cambiamento, queste le dobbiamo considerare una perturbazione nel loro saldo. In tal modo si potrà mettere sul piatto la fagocitica complessità della ideologica politica e lo sviluppo industriale nell’ insieme del “quo Vadis”.

Il panorama di oggi è l’esistenza di un concreto disequilibrio nel fare e poter fare.  Il fare esiste perché esistono persone motivate ad una certa attività, ma anche perché esistono esigenze da soddisfare, una domanda di beni per i bisogni che in altre parole si chiama mercato. Da una parte vi è una attività per trasformare i bisogni in valore economico individuandoli e promuovendo azioni proattive, dall’ altra parte l’introduzione di strumenti di ripristino della correlazione economica fondamentale: tra prestazione e controprestazione, tra utilità di un bene divisibile, prezzo e costo di produzione. Pertanto il gioco è un giro di Valzer tra costi e ricavi e le sue equazioni che via via sono interazioni che influenzano tutto questo. Nell’ individuazione di dove si colloca il “locale di ballo”, si può francamente dire che i bisogni sono un costo per la Res pubblica ed un ricavo per chi li soddisfa. L’ affittuario della pista è il governo di chi li controlla nel suo protempore corto-circuito elettorale.

In questa metafisica di scenario, la prima domanda a cui rispondere si centra nel cosa non è un sistema concreto per lo sviluppo in equazione del “quo Vadis” quale sottile diaframma di perturbazione.

Per logica vi è l’impossibilità di ridurre l’eccellenza quale relazione algebrica nel fenomeno nella creazione di nuove ricchezze macroscopicamente valutabili e nel saldo netto tra benefici e costi sociali. Se parliamo di prodotto interno lordo e trasferimento tecnologico è riscontrabile ancora il 10/90 Gap quale vettore suggestivo del 90% delle ricchezze generate per il 10% della popolazione. Questo così per l’Organizzazione Mondiale della Sanità che osserva ancora l’assottigliarsi nel numeratore delle ricchezze di ritorno per il denominatore in cui la crescita ha per frazione il costo di milioni e milioni di anni uomo vissuti in malattia. Un algoritmo, dove il gradiente economico è generato dal numeratore che travasa i costi dei bisogni del denominatore nella trappola di ricchezza a valore di beneficio per entrambe le due frazioni tra domanda e offerta. In lettura questo è un indice che crea un mercato equivalente: ricavi di produzione per la malattia e costi sociali che sono inversamente proporzionali alla produzione di salute e il ricavo per soddisfare i bisogni sociali. Questo rapporto nel quo Vadis dei tempi moderni per le leggi della termodinamica, è il mantenere costante il prodotto per le risorse disponibili.

In cibernetica, le caratteristiche funzionali dell’uomo sono ascrivibili ad un sistema biologico autopoietico di continui scambi di materia-energia nel dominio dell’informazione-percezione con l’ambiente per il movimento a procacciarle. Ne deriva che conservare la specie implica modifiche di tutta la materia materia-energia fino ai livelli disponibili sul pianeta. Pertanto, i bisogni sono la necessità di scomposizione della materia disponibile in energia e viceversa, tramite la collettività umana che li amministra per i suoi componenti.

Nel viaggio dell’astratto, la correlazione all’aristotelico modo di governo, prende le caratteristiche del saldo al soddisfatto.  Se parafrasiamo il mercato dei bisogni al governo di modello democratico o demagogico possiamo asserire: “il costo dei bisogni è la domanda di chi li ha prodotti con il saldo netto di chi li ha offerti e soddisfatti in ricchezze di ritorno, viceversa il saldo a insoddisfatti è il disequilibrio delle ricchezze”.  L’ “algebra” dei bisogni è un indicatore di rapporto tra zero e un numero primo in fluttuazione a proporzioni. La dinamica è indicata come in equilibrio o stabile quando una perturbazione è controbilanciata in modo da riprodurre lo stato precedente o instabile quando si evocano progressive deviazioni dallo stato d’equilibrio.

In osservanza all’aristotelica funzione, il “giro di giostra” del “quo Vadis” per logiche di governo bilanciate al prodotto interno lordo, portano alle laconiche considerazioni che il mercato dei bisogni nei tempi e nei concetti dell’OMS, ha tuttora in visura quel 10% quale quota capitale dei trasferimenti di ricchezze autopoietiche nel mercato stesso. In termini di fare, il formulare politiche di sviluppo sul welfare, è spostare o no il valore patrimoniale di quel 10 verso il 90 in funzione ai bisogni reali e mentali delle loro proporzioni.  Il tandem nei termini di quantità e qualità, sono gradienti d’interazioni e relazioni sulla base dell’informazione quale classico assunto tra parlatori e adottatori del dove trasferire il condensato nella sua essenza. In questo caso useremo il termine di sistema per indicare un complesso di componenti in iterazione, o di un tutto formato da parti collegate fra loro in un certo modo. Questo implica che le unità che la compongono hanno proprietà comuni, il che è essenziale ai fini della interazione e relazione tra esse. Per esempio, l’espressione di Internet quale realtà globalizzata, è di fatto una gerarchia integrata il cui comportamento è organizzato da diversi livelli d’informazione nel perimetro del sopracitato Gap.  Il presupposto fondamentale è saggio in quanto la conoscenza dell’uomo è di base per ogni ordine sociale che ha origine in ogni individuo che la compone. Il criptico e che essa implica lo strumento di accumulo di domanda dei residui percepiti per l’offerta da mettere in essere per i sentiti i bisogni. Il giro di boa è il ritorno dell’innesco quale motivo di crescita e il prodotto quale disequilibrio in forbici di esclusione per la sopra citata dinamica.

In analisi i processi nei loro aspetti sono correlativi tra eventi passati ed abitudini apprese nel modellare il governo dei bisogni. Nella teoria della consapevolezza questa è la classica continuità Markoviana che plasma quello che i fisici chiamano un aggregato. I risvolti nei ricorsi storici “vichiani” non sono altro che catene lineari di causa-effetto della già menzionata costanza del 10/90 Gap. L’analisi epicritica risiede nelle frequenze degli aggregati del medioevo che sono trapassate al demagogico e globalizzato terzo millennio. È storia di oggi come di ieri, che diversi comportamenti conflittuali o distruttivi, hanno questa matrice ovvero la necessità di conservare il rapporto che nasce o si sviluppa in questa asimmetria gravitazionale nei bisogni  e rendere inefficaci le perturbazioni.

Riassumiamo: nella trasformazione spaziale del sé in nome della collettività, il flusso del gettito delle ricchezze rimane sempre a base larga e la ridistribuzione a base stretta. Il risultato termodinamico nella metafisica è un consumo di materia per liberare energia mantenendo la distribuzione a rapporto inverso per singolo elemento del sistema. La differenza tra pace e guerra è l’accelerazione del consumo di materia ed energia a scapito del patrimonio per l’umano.

In una pennellata conclusione, la tavolozza dell’uomo con e come il pianeta è un “quid” in derivato di Feuerbach per Adamo ed Eva, del metafisico Gap tra pinguedine in accumulo e massa magra, lo spazio euclideo nel dove si trasforma la materia, la localizzazione geografica tra nord e sud e il vivere a destra o sinistra della scala proporzionale del dove si combatte per averla.

Tuttavia il bisogno e il motore che spinge gli uomini a occuparsi di altri uomini la cui sacralità dovrebbe essere saper vivere e fare vivere con attività e azioni contrapposte al collettivo del morire e non saper morire. In altri termini questa sarebbe l’Etica della vita e della morte. La filosofia e la religione si occupano di questa materia nel sordo mercato del tangibile dove l’istinto per la sopravvivenza è letta nel solo circolo economico. Vista la storia, questo mondo mistico ha avuto una rimozione costante perché è fuori dal ciclo produttivo delle ricchezze.  Tuttavia, il suo valore nell’intangibile è una ricchezza in forze emozionali astratte che conducono a costruire i sistemi concreti. Pertanto, riprendendo gli algoritmi precedenti, se considerata in forma concettuale per creare ricchezza questa è una cinghia di trasmissione per invertire proporzionalmente il costo dei bisogni e il rientro delle ricchezze in chi li ha prodotti. Teoricamente, questo potrebbe essere il vero saldo patrimoniale per collocare l’eccellenza nel giusto punto algebrico dello spazio, dove l’abbassare   asticella del Gap è il sapere delle proporzioni e nel dove si devono mettere le generande ricchezze. Strumenti per proporzioni come opera ed in opera per il capitale intellettuale e relazionale di chi produce e di chi governa la domanda e l’offerta dei bisogni. Siamo oltre sette miliardi su questo pianeta, il dieci percento concentra ricchezze il novanta percento le crea e ne riceve indietro il dieci percento. L’ eccellenza è in crisi nella sua collocazione di rapporto, ma potrà essere un dio minore se il sapere sarà cultura ed etica di qualsiasi essa sia l’impresa.

 

Information and Training on the Use of Telemedicine in Pediatric Population: Consensus Document of the Italian Society of Telemedicine (SIT), of the Italian Society of Preventive and Social Pediatrics (SIPPS), of the Italian Society of Pediatric Primary Care (SICuPP), of the Italian Federation of Pediatric Doctors (FIMP), and of the Syndicate of Family Pediatrician Doctors (SIMPeF)

jpm-13-00314-03

Use of Telemedicine Healthcare Systems in Children and Adolescents with Chronic Disease or in Transition Stages of Life: Consensus Document of the Italian Society of Telemedicine (SIT), of the Italian Society of Preventive and Social Pediatrics (SIPPS), of the Italian Society of Pediatric Primary Care (SICuPP), of the Italian Federation of Pediatric Doctors (FIMP) and of the Syndicate of Family Pediatrician Doctors (SIMPeF)

jpm-13-00235_02

Use of Telemedicine Healthcare Systems in Pediatric Assistance at Territorial Level: Consensus Document of the Italian Society of Telemedicine (SIT), of the Italian Society of Preventive and Social Pediatrics (SIPPS), of the Italian Society of Pediatric Primary Care (SICuPP), of the Italian Federation of Pediatric Doctors (FIMP) and of the Syndicate of Family Pediatrician Doctors (SIMPeF)

jpm-13-00198_01
cardio-online-europe

Cardio On Line Europe: dalla passione mediterranea un esempio di competenza e professionalità senza confini

Dottor Lopriore, ci racconti come si avvia Cardio On Line Europe nel proprio settore e su quali valori sta puntando nel proprio percorso di crescita

Cardio On Line Europe nasce dall’unione tra la mia esperienza professionale come manager ed informatore medico specialist nell’area cardiovascolare e le competenze cliniche di mia moglie, la dottoressa Giulia Dellegrottaglie, unitamente al sodalizio professionale con il dottor Francesco Bux, cardiologo che aveva avuto precedenti esperienze nella telemedicina già nel 1991-92. Fu lui a proporci di testare una rivoluzionaria tecnologia israeliana dedicata alla telecardiologia: si trattava della combinazione di un elettrocardiografo transtelefonico in grado di registrare un elettrocardiogramma a 12 derivazioni e di un computer che, attraverso un trasduttore (accoppiatore acustico), riceveva i segnali biomedici trasmessi via telefono e li decodificava in un tracciato elettrocardiografico a 12 leads. Mettemmo a disposizione dell’ambulatorio di cardiologia dell’Ospedale di Terlizzi il nuovo strumento e il dottor Bux, primario del reparto, insieme ad altri colleghi cardiologi iniziarono ad impiegarlo. Con i primi risultati positivi ottenuti con questi apparecchi, riuscimmo a coinvolgere diversi cardiologi che mi assicurarono il loro appoggio nel proporre ai propri clienti il servizio di telecardiologia perché, sin da allora, la mia intenzione era di proporre un servizio H24, 365 giorni all’anno, proprio come avveniva da anni in Israele.

Il nostro valore aggiunto, da sempre, è quello della consulenza cardiologica in tempo reale. Il 20 maggio 1996, dopo aver esperito tutte le questioni burocratiche fondammo l’allora Cardio On Line Sud e, il 29 giugno 1996, l’avvio del servizio fu battezzato nel Convegno dal titolo “Cuore e Telematica”, dove parteciparono sia i dirigenti della multinazionale Israeliana Aerotel (in primis l’Ing. Pelcman, ideatore del servizio, coadiuvato dagli Ing. Del Vecchio e Borgotallo, esperti del sistema), che numerosi opinion leader nel campo della cardiologia. Il target del momento era rappresentato dai pazienti cardiopatici e dai medici di medicina generale che accolsero di buon grado l’avvento del nuovo servizio e soprattutto l’effettuazione in live di elettrocardiogrammi. Resta pietra miliare, nell’ottobre del 1996 un articolo pubblicato dal periodico dell’Ordine dei Medici di Bari a firma del dottor Bux, intitolato “Dottore, usi il cardiotelefono”, nel quale veniva consigliato ai medici di aggiungere nella borsa anche un cardiotelefono!  Già nel 1997 acquisimmo come nostri clienti ben 250 medici che acquistarono l’apparecchio con ben 200 refertazioni elettrocardiografiche incluse. All’epoca non avevamo ancora la Centrale Operativa proprietaria e quindi stipulammo un accordo di partnership con il Centro Diagnostico Italiano organizzando un servizio 24 ore su 24 con un cardiologo che rispondeva in tempo reale. Pian piano il servizio si diffuse, ci avvicinammo anche agli ospedali pugliesi e ad alcuni distretti territoriali delle “USL, unità sanitarie locali”, cui sin da allora offrivamo il servizio in tempo reale H24, 7/7. Fu un periodo di forte crescita personale e professionale, durato ben 8 anni. All’epoca, erogavamo tra 18 e 25 mila ECG annui, già un ottimo risultato perché il servizio era quasi sconosciuto. Proprio per questo, considerato l’inatteso feedback, sin dal 1999 incominciamo ad approcciare le farmacie: siamo stati di gran lunga i primi a “vedere” questo connubio e si partì operativamente dal 2002. C’era una cooperativa (FARPAS, oggi assorbita da CEF, con sede a Brescia) che con noi attivò le prime 80 farmacie creando una prima embrionale forma di apprezzamento per questi nuovi servizi. In effetti la parola e il brand della “Farmacia dei Servizi” lo abbiamo creato noi nel giugno 2002 organizzando il convegno “La Farmacia dei servizi – Le nuove frontiere della Telemedicina- Telecardiologia in Farmacia” ideando quindi di fatto quella che poi è divenuta comunemente la “farmacia dei servizi”. Anche quella giornata, che ricordo con molta emozione, effettuammo con grande successo, alla presenza di un centinaio di farmacisti, ECG in “live mode” che convinsero la maggior parte dei partecipanti ad attivare il servizio. Posso dire con molta fierezza che abbiamo fatto conoscere la mia regione nel mondo della telemedicina. E non è tutto, infatti, grazie ad un accordo tra la stessa Regione Puglia, una nota casa farmaceutica (Pfizer) e Cardio On Line Europe, nel 2004 decidiamo di compiere il grande passo e di realizzare il nostro “sogno”, attivando in house un Centro Servizi proprietario garantendo un presidio H24, 7/7, con lo scopo di erogare un servizio di telecardiologia preospedaliera, e non prima di aver dotato tutte le postazioni del servizio di emergenza regionale 118 dell’elettrocardiografo israeliano. Dopo il primo triennio sponsorizzato da Pfizer con risultati eccellenti per noi, per l’immagine della casa farmaceutica e della Regione Puglia, si decise di proseguire il cammino con la Regione Puglia con una partnership pubblico privato. In quell’epoca, nei primi mesi del 2004 ho la fortuna di conoscere Giuseppe Di Giuseppe, un giovane di valore che decisi immediatamente di coinvolgere nella costruzione della centrale, supportato dai tecnici di Aerotel. Giuseppe è diventato subito l’anima di questa azienda, non solo per le sue capacità e competenze informatiche ma anche per le sue esperienze di gestione del personale e, ancor più, per la sua poliedrica peculiarità manageriale che si è affinata nel tempo e tuttora ci lega in un connubio strettissimo. Finalmente l’undici ottobre 2004 parte la nostra centrale operativa a favore del servizio 118 regionale con un servizio H24, 7/7. In quello stesso periodo il dottor Bux, oggi Presidente della SIT della sezione Puglia, da primario del reparto di cardiologia viene promosso dall’allora Presidente della Regione ad espletare compiti amministrativi e gestionali, scalando i vertici della sanità pugliese sino a diventare (nel 2007) Direttore Generale dell’A.Re.S. Puglia. In pratica, la persona giusta al punto giusto. E’ proprio lui che, visti gli ottimi risultati ottenuti con la telecardiologia, crea la rete dell’emergenza denominata “rete dell’infarto”, prima in Italia. In cosa consiste? In caso di paziente con sintomatologia tipica, l’ambulanza, una volta arrivata sul posto, esegue l’ECG con l’ausilio della telecardiologia e, a diagnosi di infarto acuto del miocardio ricevuta dalla centrale operativa di Cardio On Line Europe, accompagna il paziente presso il più vicino ospedale dotato di emodinamica, bypassando il pronto soccorso. È una riorganizzazione geniale, apparentemente lapalissiana, ma in realtà si dimostra una rivoluzione. Da studi e pubblicazioni cliniche successive, abbiamo tempi medi di 41 minuti dalla chiamata al 118 all’angioplastica primaria cioè al tavolo operatorio, con picchi eccezionali di interventi chirurgici entro 20 minuti. Il servizio incominciò a prendere piede. ogni anno crescevamo passando dai circa 1000 ECG/mese del primo anno, ai 1.900 ECG/mese il secondo anno, e così fino anche a 13.000 ECG/mese. Il nostro nome cresce e la Regione Puglia scala “posizioni” diventando la prima Regione in Italia perché abbatte del 50% la mortalità da infarto. Iniziano a parlarne televisione e giornali e siamo invitati nei maggiori congressi anche internazionali (ricordo l’Health Forum di Atene del 2014, il Mobile World Congress di Barcellona e poi Lussemburgo, Berlino, Roma). A questo riguardo sono fiero delle tante pubblicazioni a livello mondiale proprio sulla telecardiologia nell’emergenza e mi soffermo in particolare sull’opera scientifica svolta dal professor Brunetti, oggi direttore della clinica universitaria di cardiologia di Foggia e che nel 2004, come cardiologo segue e conosce “sul campo” tutta la nostra storia. Si avvicendano governi regionali di ogni schieramento politico e per 11 anni tutti indistintamente apprezzano il servizio di telecardiologia grazie al quale la Puglia finalmente primeggiava.

In 11 anni di servizio abbiamo effettuato per il 118 circa 900.000 elettrocardiogrammi tutti refertati in tempo reale con consulenza cardiologica “on line” e già nel primo mese ci furono oltre 800 ECG tra cui alcuni infarti che contribuirono a far percepire il valore enorme del servizio a tutta la categoria. I più entusiasti furono proprio gli operatori del 118 perché avevano un supporto validissimo per soccorrere immediatamente i pazienti.

Nonostante questa esperienza così totalizzante, non abbiamo mai trascurato il dialogo e la creazione di progetti con le altre categorie e tipologie di partners. Nel 2015 succede che il Policlinico di Bari prende direttamente in carico l’esercizio della telecardiologia nell’emergenza e noi perdiamo il nostro maggior cliente, pari all’85% circa di fatturato. Avendo creduto nella crescita della telecardiologia, già dal 2011 avevamo investito nella nuova struttura con annessa Centrale Operativa e non potevamo assolutamente perderci d’animo. Nemmeno in quel brutto momento! Negli anni avevo personalmente maturato la consapevolezza che la telemedicina non è categoria-dipendente, ma imprenditore-dipendente quindi non è il settore (medicina del lavoro, casa di riposo, clinica o medico di medicina generale o farmacia) ma è il titolare di questi esercizi a decidere se investire nella telemedicina e favorire i propri clienti, oppure rimanere in un’ottica di alienante tipo conservativo. E questo mi ha fatto riflettere sulla strategia.

Fu allora che decidemmo di dedicarci al segmento delle farmacie in modo ancor più deciso. Nel mentre acquisiamo clienti top level come Marina militare ed Aeronautica militare che ci affidano i servizi di telecardiologia. Cardio On Line Europe, nel 2016, istituisce una divisione estero grazie alla spinta del contratto con la SAIPEM, per la gestione del servizio di telecardiologia con refertazione in tempo reale e consulenza cardiologica on line in lingua inglese a favore di tutte le piattaforme e navi petroliere esistenti nel mondo. Dal 2015 ad oggi sono così arrivati risultati ancor più importanti, e non vogliamo fermarci. Con oltre 1.800 clienti, con circa 200.000 ECG e 45.000 Holter solo nell’ultimo anno (con un totale refertato di circa due milioni e mezzo di elettrocardiogrammi e 200.000 Holter) abbiamo conseguito risultati che oggi nessuno può vantare. Ne è prova il fatto che molte aziende importanti che costruiscono dispositivi e sviluppano le proprie piattaforme di telemedicina, hanno deciso – per la propria necessità di erogare servizi di refertazione – di affidarsi a noi, Roche, D-Heart, Corman, Abintrax, CGM, Doctor Shop, Cardioline solo per citarne alcune mentre sempre più importanti aziende come Leonardo S.p.A. oltre prestigiosi distributori farmaceutici come Comifar, CEF, Spem, VIM e catene di Farmacie come Farmagorà, Alioth, Mizar, NeoApotek, hanno deciso di diventare nostri partner per la telemedicina. Oggi, nei mesi di maggiore impegno (tipicamente da settembre a novembre) arriviamo a sviluppare anche punte di 1.800 ECG in un giorno, con una punta record di 29.277 ECG refertati nel mese di Ottobre 2022, oltre ai circa 4000 Holter/mese destinati a crescere ulteriormente nei prossimi mesi.

Dottore, Lei è un entusiasta ed è una persona trasparente. Lo vedo dai suoi slanci: non è stato semplice arrivare qui e ora. Tante riflessioni e tante sfide da raccogliere, con momenti di svolta in cui avete dovuto compiere scelte coraggiose. Cosa è la Cardio On Line Europe per lei?

Oggi la società conta 27 dipendenti e 40 cardiologi. Dal 2004 ad oggi la società può vantare il fatto che il servizio non è mai stato sospeso, senza alcuna interruzione. Merito dell’esperienza e delle tecnologie che sono state messe a disposizione, che garantiscono questo tipo di servizio di eccellenza. Inoltre, il personale è estremamente stabile: tra i collaboratori, ci sono molte persone che sono con noi da 18, 20, 22, 24 anni: crediamo nella squadra, siamo un’azienda dove tutti i dipendenti remano nella stessa direzione, questo il cliente lo sente e lo percepisce fortemente, soprattutto per quanto riguarda il supporto, tecnico e non solo, la nostra immagine verso il mondo esterno delle imprese clienti e dei pazienti come terminale ultimo del beneficio. Non ho la pretesa di aver creato l’isola felice, ma sono certo che siamo una famiglia ancor prima di essere un team e questo è indubbiamente il senso compiuto dei miei e dei nostri sforzi.

Quale è il vostro approccio al mercato della Sanità?

Come detto prima, il nostro valore aggiunto è quello della consulenza cardiologica in tempo reale. La telemedicina non è uguale per tutti. A noi piace distinguerci e lo facciamo invitando le aziende e i partners qui in sede da noi. Parliamo solo con chi decide di comprendere la grande differenza che esiste tra le piattaforme cloud delocalizzate e una struttura che opera con una visione completa del paziente, del contesto, e che si muove come unità organica, con una voce unitaria. Pensiamo che la gestione del servizio debba basarsi su questo e su numerose altre componenti di qualità che altri rispetto a noi non possono avere, perché il nostro cardiologo opera qui in team, nella nostra centrale, avendo a disposizione il telefono per interloquire col farmacista o con l’utente o col medico; vede arrivare un ECG e in contemporanea sente, vede, valuta anche i fattori di rischio, le schede anamnestiche, il contesto ambientale e le patologie pregresse. Noi non ci limitiamo alla mera descrizione di quello che risulta da un asettico tracciato, non evitiamo le conclusioni diagnostiche. Se arriva un ECG che mostra fibrillazione atriale, devi sapere se quel paziente è già fibrillante oppure trattarsi di una fibrillazione di nuova insorgenza: il referto può essere rispettivamente normale o patologico grave e pertanto, solo conoscendo “la storia” del paziente, il cardiologo indirizza l’utente verso l’intervento corretto, garantendo appropriatezza diagnostica. Non sono affatto d’accordo invece sul differimento della refertazione, soprattutto se referti dopo 2, 12 o 24 ore e sa perché, dottor Luciani? Perché siamo da sempre convinti dell’idea che non abbia molto senso comunicare ad un paziente a distanza di 24 ore che ieri aveva un infarto in corso! Non trova che sia un forte controsenso in un momento in cui Medici non se ne trovano, gli ospedali sono al collasso, allorquando le farmacie sono divenute un Hub sempre più di riferimento tra il cittadino ed una sanità in crisi?

I pilastri per il mercato del futuro sono diversi. Uno è certamente la farmacia dei servizi, ma voglio essere chiaro: delle 22.000 farmacie esistenti, dobbiamo considerare due tipologie di farmacisti: c’è chi dispensa medicinali in attesa di ricevere richieste e chi invece decide di essere farmacista imprenditore. Oggi se non appartieni a quest’ultima categoria, la tua farmacia è destinata a chiudere o essere assorbita. Ma attenzione perché i gruppi finanziari che acquistano farmacie scontano una carenza di competenza tecnica specifica, basando spesso le proprie scelte su concetti troppo aziendalistici.

Altro asse portante del futuro sarà quello dell’assistenza domiciliare. Occorrerà anche qui affrontare problematiche abbastanza importanti perché il sistema ADI si basa soprattutto su gare pubbliche, quindi non parla di servizi ad alto valore aggiunto. Si avrebbe necessità di personale qualificato, oggi categoria rarissima perché gli infermieri sono stati requisiti dagli ospedali e gli OS o OSS non sono ancora in grado di espletare servizi “innovativi”. Con il P.N.R.R. sarà avviata finalmente una piattaforma nazionale e le piattaforme regionali di secondo livello. Confido in un potenziale accordo tra medici di medicina generale e organizzazioni che si occupano di assistenza domiciliare per collaborare a beneficio dei pazienti. La consegna di dispositivi tecnologici ai pazienti privati non mi convince: come svolgere la formazione? Come verificare l’impiego e l’evoluzione per i senior fragili, spesso scarsamente scolarizzati? Ecco, se il pubblico facesse partnership col privato, come già successo nella nostra esperienza con il 118, allora sì che si potrebbe osservare l’efficacia di una sinergia tra società dell’assistenza domiciliare per la trasmissione di parametri vitali e di una centrale tecnica che smista allarmi grazie al proprio personale medico all’interno, coadiuvando tutti questi servizi.

Per noi, infine, terzo pilastro del mercato è la collaborazione con Enti e Università per la ricerca scientifica. In particolare, ci affascina lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Diciamo che ne parla troppo e spesso anche con leggerezza. Per l’intelligenza artificiale intesa seriamente e come rivoluzione a beneficio della Sanità, occorreranno i dati e noi su questo vogliamo e possiamo dare un contributo sostanziale. Abbiamo ricevuto visita dal Politecnico di Bari e di importanti aziende multinazionali che sono entusiaste della nostra presenza forte e di lunga data. Senza tralasciare che abbiamo voluto creare una centrale specificamente rivolta alla telerefertazione degli Holter, con le sue peculiarità di tempo, silenzio, concentrazione. Abbiamo da anni una convenzione in essere con l’IRCSS Miulli di Acquaviva, in particolare grazie alla collaborazione con il Prof. Grimaldi, un luminare nel campo delle ablazioni delle aritmie. Questa convenzione fa sì che la qualità delle nostre trattazioni degli Holter vengano all’attenzione anche del mondo accademico perché è soprattutto la qualità a contare, al di là delle tempistiche.

Digitalizzazione e Innovazione: qual è l’approccio di Cardio On Line Europe a queste sfide strategiche?

Cardio On Line Europe è la prima società a livello nazionale che nel 2009 si certifica ISO9001 e ISO27001 per il settore della refertazione e consulenza cardiologica on line, che ancora oggi purtroppo non tutti possono vantare. Si parla di dati sensibili, di GDPR e quindi dovrebbe essere indispensabile. Con Cardioline SpA, società leader in Italia nel campo dei dispositivi elettromedicali per la cardiologia, abbiamo contribuito alla realizzazione della piattaforma più performante esistente per soddisfare le esigenze di telemedicina sul territorio, andando ben oltre ogni concept delle piattaforme esistenti, basate su un paradigma ospedaliero con i suoi bug e le sue limitazioni. La risposta sulle sfide strategiche della digitalizzazione e dell’innovazione deve essere contestualizzata all’argomento, perché parlando di salute e di medicina d’emergenza l’approccio è proprio quello di scegliere tecnologie che siano validate certificate registrate e più vicine possibile alla sensibilità del 100% a differenza di soluzioni commercializzate con margini attesi di errore del 25% alias un referto su quattro sarà condizionato da errori della macchina. Questo non è accettabile! Per noi digitalizzazione è in primis innovazione culturale e più si propaga alla telemedicina (che è diventato un asset, uno strumento dove il valore aggiunto, unitamente allo strumento che hai a disposizione è che tu abbia il cardiologo sempre a disposizione) più ne saremo positivamente influenzati. La vera innovazione è stata proprio quella di iniziare un processo culturale. L’utente medio italiano oggi sa che per andare in palestra occorre il certificato medico: può recarsi nella sua farmacia di fiducia, ricevere il referto da presentare al suo Medico e risolvere il problema, facendo (per la legge dei grandi numeri) anche prevenzione.

Per noi la vera rivoluzione è diffondere il concetto stesso di telemedicina che poi alla base deve avere tutta una serie di caratteristiche di autorevolezza e garanzia. Uno dei momenti di svolta di Cardio On Line Europe, è stato proprio il cambio di tecnologia che abbiamo effettuato passando da una tecnologia analogica ad una completamente digitale, lasciando il nostro quasi ventennale sodalizio con il produttore israeliano per stringere nel 2018 la partnership con Cardioline. E’ bastato pensare di affrontare questo upgrade per i nostri 1.800 clienti a rappresentare una vera svolta non solo sotto l’aspetto tecnologico ma anche sotto quello meramente culturale, perché in quel momento venivano cambiati i concetti ormai standard che erano alla base di un sistema analogico, mentre il nuovo sistema totalmente digitale consentiva loro immediatezza di refertazione, maggiore qualità degli esami prodotti, dei referti e dell’intero processo. Non meno importante è stato l’approccio con il personale laico – da noi adeguatamente formato – in grado di eseguire ECG di livello ospedaliero: è proprio questo il momento in cui la digitalizzazione ha permesso di fare un salto importante, anche nel diffondere e far apprezzare una “cultura diversa” da parte di utenti che agivano mnemonicamente. La vera svolta è stata quella di insegnare ai nostri clienti ad apprezzare questa metodica.

Ciò detto, l’asset strategico più importante è la sicurezza. Non solo riferita ai referti prodotti che contemplano una serie di caratteristiche e di peculiarità oggi uniche di Cardio On Line Europe, quali l’osservanza dei Regolamenti Europei in termini di privacy (EU 679/2016), di strong signature (910/2014) apposta su ogni risultato, nella tracciatura digitale della tecnologia utilizzata per eseguire la prestazione, della release del software utilizzata, la possibilità di customizzare i referti con il brand del provider intermedio, unitamente a SLA di refertazione che ci vedono più unici che rari nel panorama nazionale ed internazionale. A tutto questo si aggiunga la sicurezza offerta anche agli specialisti refertanti fisicamente presenti nella Centrale Operativa, in termini di sistemi infrastrutturali ridondati elettrici, telefonici ed informatici, software di analisi certificati ed a Norma di Legge, piattaforme intuitive e funzionali. Il tutto frutto di una scelta imprenditoriale audace e visionaria, nel voler offrire ad ogni nostro cliente un servizio con implicite caratteristiche che lo rendono sicuro, affidabile ed inattaccabile.

Il rapporto tra la Vostra organizzazione e SIT: quali sono stati i pilastri vincenti di questa collaborazione?

La SIT è la evidente dimostrazione che l’empatia fra le persone spesso risulta davvero fondamentale. Abbiamo conosciuto il professor Gaddi ed a seguire il suo staff, a cominciare dal Vice Presidente dottor Cipolla, dall’Avv. Rabbito e dal dottor Fracasso, mio storico amico. E ora sto conoscendo anche lei con la sua squisita educazione… Del Professor Gaddi ne abbiamo immediatamente apprezzato non solo la caratura scientifica e la sua grande cultura a fronte di una umiltà ben lontana dallo stereotipo comune; parlandoci, nelle sue parole traspare passione e desiderio di fare bene. Questo ha subito catturato la nostra attenzione e pertanto abbiamo deciso di voler partecipare proattivamente al Congresso tenuto on line nell’autunno 2021. Nell’occasione abbiamo riscontrato che quell’entusiasmo, quella euforia, ci ha dato un contributo di spinta alla consapevolezza della nostra qualità e forza. Il pilastro è stata la fiducia reciproca e la sinergia che è nata tra persone che fondamentalmente non si conoscevano tra loro ma che si sono rispettate dal primo momento. Devo riconoscere che è stato merito di questa condivisione, lasciarci convincere che effettivamente il frutto di 26 anni di lavoro svolto ininterrottamente con la stessa passione e serietà è finalmente maturo ed è riconosciuto da persone che hanno titoli e “voce”. Da tutto ciò deriva la forte volontà di sostenere e di partecipare proattivamente al Congresso Internazionale del 2023.

Pensiamo di poter dare un contributo forte alla struttura delle nuove regolamentazioni che dovranno disciplinare la pratica della telemedicina a favore della popolazione tutta. Per passare da una telemedicina sperimentale, incidentale e su carta a quella che deriva dall’impiego quotidiano e costante, nella realtà della società civile e nel rapporto con la classe medica, da 26 anni di gestione ininterrotta di un servizio di telecardiologia H24, 7/7 in ogni contesto clinico, operativo e geografico che, ad oggi, ha salvato la vita a centinaia di persone e migliorato la qualità di vita di migliaia di altre.

Forse si potrà far di meglio Eugenio, difficilmente con maggior passione.

foto CARDIO ON LINE EUROPE